Stasera in tv doppia puntata finale di Un Professore 3 con Gassmann: colpo di scena sulla morte di Gabriele che cambia tutto

In sintesi

  • 🎬 Un Professore 3
  • 📺 Rai 1, ore 21:30
  • 📚 La doppia puntata finale della fiction italiana segue le vicende di Dante e dei suoi studenti tra filosofia, emozioni forti, segreti svelati e temi attuali come colpa, perdono, salute mentale e rappresentazione LGBTQ+, con un mix di dramma, crescita personale e relazioni autentiche.

Rai 1, Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e la doppia attesissima puntata finale di Un Professore 3: la serata televisiva del 17 dicembre 2025 ha un nome ben preciso e chi ama le fiction italiane sa già che sarà una montagna russa emotiva. Gli episodi 9 e 10, dedicati a Stephen Hawking e Hannah Arendt, sono tra i più densi e ambiziosi dell’intera serie: un mix di filosofia, tensione, sentimenti e segreti che chiude (quasi) tutti i conti aperti della stagione.

Rai 1 e Un Professore 3: cosa aspettarsi dalla serata

Alle 21:30, Rai 1 propone 170 minuti che valgono come un vero film conclusivo: due episodi che intrecciano rivelazioni, paure e un tema portante che accompagna la serie sin dalla prima stagione – la filosofia come specchio delle nostre imperfezioni.

Nel primo episodio, “Hawking: il mistero dell’universo”, tutto gira attorno alle domande irrisolte, ai vuoti che fanno male, ai ritorni che promettono tanto ma rischiano di destabilizzare ancora di più. Manuel rientra e Anita prova a essere felice, ma sa benissimo di avere addosso un peso enorme. Greta, invece, è un piccolo buco nero emotivo: implode, manda segnali a tratti disperati, e la serie mantiene un tono credibile, quasi da teen drama nordico, nel mostrarne la fragilità senza paternalismi.

Il decimo episodio alza la posta con uno dei nuclei più forti mai affrontati da Un Professore: “Arendt: la colpa e il perdono”. Una scelta non casuale. Hannah Arendt è l’autrice che più di tutte ha provato a contestualizzare la responsabilità umana nel caos della vita reale, e qui diventa la lente perfetta per leggere il senso di colpa di Dante, quello di Leone e il trauma sepolto dietro la morte di Gabriele.

I personaggi al punto di rottura

La forza di Un Professore 3 sta nell’equilibrio tra sentimentalismo e analisi filosofica. Dante non è più il prof rock e un po’ anarchico delle prime due stagioni: qui trema davvero, crolla. Il senso di colpa lo divora mentre prova a proteggere Alba, rischiando molto più di quanto ammetta a sé stesso. E quando Leone gli rivela che la morte di Gabriele non è stata un incidente, l’intera poetica della serie cambia: la filosofia non è solo un espediente narrativo, ma diventa l’arma con cui i personaggi cercano di sopravvivere.

Tra i giovani, le dinamiche sentimentali restano il motore dei conflitti. Simone e Thomas ritrovano una delicatezza che nella serialità italiana raramente viene affrontata con questa maturità; Matteo e Luna vivono una passione impulsiva che mette in ombra l’affetto di Laura; Greta precipita verso il suo punto più oscuro e obbliga tutti, adolescenti e adulti, a guardare la sofferenza senza filtri.

  • Simone – diviso, ma finalmente più consapevole
  • Greta – il personaggio chiave di questa stagione, fragile e imprevedibile

Rappresentazione LGBTQ+ in prima serata – un aspetto ormai centrale nella serie – e adolescenti scritti con profondità e non come stereotipi sono due elementi che emergono anche in questi episodi e che continuano a definire la maturità narrativa della stagione.

Il ritorno di Manuel, interpretato da Damiano Gavino, è il tassello che rimette in moto un incastro emotivo enormemente complicato. La scelta degli autori di farlo tornare proprio ora non è casuale: è il personaggio che più di tutti mette in luce la difficoltà dell’essere figli in un mondo dove gli adulti sbagliano tanto quanto loro.

Perché Un Professore 3 ha lasciato il segno su Rai 1

Da un punto di vista nerd e televisivo, Un Professore è uno dei prodotti più interessanti della fiction contemporanea perché è riuscito a prendere un format internazionale come Merlí e trasformarlo in qualcosa di profondamente italiano senza diventare didascalico. Ci sono dialoghi che strizzano l’occhio alla filosofia pop, lezioni che sembrano uscire da un podcast divulgativo, eppure gli episodi non perdono mai la loro anima da dramedy emotiva.

Il passaggio di regia – da D’Alatri a Casale fino all’attuale Andrea Rebuzzi – ha mantenuto una sorprendente coerenza estetica. Primo piano sui volti, ritmo narrativo pulito, atmosfere romane che non vogliono fare la cartolina: è tutto molto misurato, quasi scolpito. E in questi episodi conclusivi la tensione cresce come nelle migliori chiusure di stagione delle serie teen americane, ma con quel tocco tutto italiano che punta più al cuore che allo shock.

Culturalmente, la serie sta facendo una cosa importante: normalizzare in prima serata tematiche LGBTQ+, salute mentale, famiglie fluide, amicizie che diventano amori e viceversa. Le storie di Simone, Thomas e Greta non sono messe lì per “fare attualità”, ma per raccontare la complessità dei sentimenti contemporanei senza filtri moralistici. E questo, per Rai 1, è un vero cambio di paradigma.

Se aggiungiamo la qualità degli interpreti – Gassmann più credibile che mai nei momenti di smarrimento, Pandolfi sempre magnetica, i giovani attori ormai padroni dei loro ruoli – capiamo perché questa terza stagione sia stata accolta come una delle più mature.

Stasera, insomma, la televisione generalista gioca una delle sue carte migliori: un finale emozionante, denso, che si muove tra misteri, colpa, perdono e crescita personale. Per chi ama le storie scolastiche alla italiana, o semplicemente una fiction che prova a dire qualcosa in più, la serata su Rai 1 è praticamente obbligatoria.

Quale personaggio di Un Professore 3 ti rappresenta di più?
Dante che crolla davvero
Greta e il suo buco nero emotivo
Simone finalmente consapevole
Manuel che rimette tutto in gioco
Anita col peso enorme addosso

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