Quando acquistiamo pomodori confezionati al supermercato, attratti magari da una promozione allettante o da un formato che sembra particolarmente vantaggioso, raramente ci soffermiamo a verificare cosa stiamo realmente portando a casa. Eppure, dietro quelle confezioni apparentemente generose si nasconde una pratica commerciale che merita tutta la nostra attenzione: il peso dichiarato non corrisponde sempre alla quantità di prodotto che effettivamente consumeremo.
Il peso lordo che inganna: cosa paghiamo veramente
La normativa vigente impone alle aziende di indicare il peso netto sgocciolato per i prodotti conservati in liquido di governo, come previsto dal Regolamento UE 1169/2011 sull’etichettatura alimentare, ma questa informazione viene spesso relegata in caratteri minuscoli sull’etichetta, mentre in evidenza compare il peso totale della confezione. La differenza può essere sostanziale: una lata da 400 grammi può contenere circa 240-260 grammi di pomodori effettivi, con il resto composto da liquido di governo.
Questo significa che quando confrontiamo i prezzi tra diverse confezioni, basandoci sul peso totale indicato a caratteri cubitali, rischiamo di effettuare valutazioni completamente errate. Il formato “conveniente” potrebbe rivelarsi tutt’altro che vantaggioso una volta aperto e sgocciolato.
Le promozioni che mascherano la realtà
Le offerte speciali rappresentano un terreno particolarmente scivoloso. Quando vediamo cartelli con prezzi ribassati o formati famiglia pubblicizzati come economici, il nostro cervello tende a elaborare un’equazione semplice: più grande uguale più conveniente. Ma questa logica funziona solo se sappiamo esattamente cosa stiamo comprando.
Nel caso dei pomodori in scatola, pelati o a pezzi, il rapporto tra prodotto e liquido può variare notevolmente tra diverse marche e formati: in confezioni da 400g il peso netto drenato oscilla tra il 60% e il 70% del totale, con il 30-40% di liquido. Le verifiche su etichette di prodotti delle marche più diffuse confermano questi valori. Il problema si amplifica quando le promozioni vengono calcolate sul peso lordo, creando un vantaggio apparente che svanisce nel momento in cui scolaremo il contenuto.
Come leggere correttamente le etichette
Diventa fondamentale sviluppare un approccio più consapevole alla lettura delle confezioni. Ecco gli elementi da verificare sempre:
- Cercare la dicitura “peso netto sgocciolato” o “peso netto drenato”, solitamente in caratteri più piccoli rispetto al peso totale
- Calcolare il prezzo al chilogrammo basandosi sul peso sgocciolato, non su quello lordo
- Confrontare il rapporto prodotto/liquido tra diverse tipologie di confezioni, che tipicamente varia dal 60% al 70% di netto
- Verificare se esistono alternative fresche o confezionate diversamente che potrebbero risultare più vantaggiose
Il paradosso delle confezioni famiglia
I formati maggiorati meritano un’attenzione particolare. Spesso commercializzati come soluzione economica per chi consuma quantità importanti di prodotto, possono nascondere proporzioni simili o leggermente sfavorevoli rispetto ai formati standard: una confezione famiglia da 800g può avere 480-560g di netto, mantenendo un rapporto del 60-70%.

Questa dinamica si spiega con necessità tecniche di conservazione, come la copertura del prodotto in liquido per prevenire ossidazione e deterioramento, ma raramente viene comunicata in modo trasparente al consumatore, che si ritrova a pagare acqua e succo di governo al prezzo del pomodoro.
Strategie per un acquisto consapevole
Difendersi da queste pratiche non richiede competenze da esperto, ma semplicemente metodo e attenzione. Prima di tutto, investire trenta secondi in più davanti allo scaffale per confrontare i pesi sgocciolati effettivi può tradursi in risparmi significativi nel tempo. Portare con sé una calcolatrice o utilizzare quella dello smartphone permette di calcolare rapidamente il costo reale al chilogrammo del prodotto utilizzabile.
Vale la pena considerare alternative. I pomodori freschi, quando disponibili a buon prezzo in stagione, offrono una resa controllabile al 100% senza liquido superfluo. Le passate o i concentrati, pur essendo prodotti diversi, potrebbero risultare più convenienti per determinate preparazioni, eliminando completamente il problema del liquido in eccesso, con rese del 100% di polpa concentrata.
L’importanza della consapevolezza collettiva
Questo fenomeno non riguarda solo il portafoglio del singolo consumatore, ma rappresenta una questione più ampia di trasparenza commerciale. Quando migliaia di persone acquistano prodotti basandosi su informazioni parziali o fuorvianti, si crea una distorsione del mercato che penalizza chi si comporta in modo più corretto.
Segnalare alle associazioni dei consumatori le confezioni dove la discrepanza tra peso lordo e netto risulta particolarmente marcata, o dove le informazioni appaiono deliberatamente poco chiare, contribuisce a creare pressione per pratiche commerciali più trasparenti. Le aziende rispondono alla sensibilità dei consumatori: più saremo informati e attenti, più il mercato si adeguerà.
La prossima volta che vi troverete davanti allo scaffale dei pomodori in scatola, ricordate che quei pochi secondi dedicati a verificare il peso sgocciolato non sono tempo perso, ma un investimento nella vostra capacità di fare scelte alimentari realmente convenienti e consapevoli. Perché sapere cosa finisce davvero nel nostro carrello è il primo passo per essere consumatori liberi, non semplicemente acquirenti.
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